Le parole sono l’ossessione di molte persone:

c’è chi lavora con le parole per informare, chi le usa per lanciare un messaggio e chi, unendo le due cose, usa le parole per raccontare al meglio il proprio lavoro. Quello che non cambia è l’attenzione che ognuno di noi dedica alla scelta delle parole giuste, che siano adatte a una comunicazione personale o per una campagna di marketing.

Per gli scrittori, le parole hanno rappresentato, nel corso dei secoli, una vera e propria ossessione. Per Balzac, trovare la singola parola giusta era un lavoro che portava via molto tempo; secondo il romanziere francese, infatti, esisteva soltanto una parola in grado di rappresentare una determinata idea. Per Stephen King, che ha raccontato il mestiere dello scrivere in un saggio best seller – On Writing: Autobiografia di un mestiere – la parola giusta è la prima che ci viene in mente nell’atto di scrivere; già la seconda, insomma, è un patema inutile, uno sforzo che rischia di essere controproducente.

Per la comunicazione e il marketing…

Le parole rappresentano ancora un elemento essenziale. È vero, siamo nell’era dell’immagine, ma basta guardare le campagne pubblicitarie di maggior successo in Italia – per esempio quella di Taffo – per rendersi conto che la frase a effetto ha ancora un ruolo determinante: “Se hai sonno fermati subito! Meglio riposare in auto che da noi” non è forse un ottimo consiglio?

Le parole, insomma, sono importanti, proprio come gridava un isterico Michele Apicella, uomo di partito interpretato da Nanni Moretti nel film Palombella rossa.

E la politica, lo sappiamo bene, di parole azzeccate se ne intende.

L’ars oratoria, qualità essenziale nel mondo antico, era essenziale per avere fortuna in politica. Nella Roma imperiale, oltre alla bontà delle idee e alla condotta morale, era proprio l’abilità comunicativa a rendere più o meno degno un cittadino.

La ragione dietro questa importanza delle parole non è difficile da intuire: avere delle grandi idee ma non saperle comunicare può determinarne l’insuccesso. Ecco perché, nella storia dell’umanità, una comunicazione efficace ha svolto un ruolo d’importanza primaria all’interno di diversi ambiti, da quelli pragmatici e ideologici della politici a quelli spirituali della predicazione.

Se pensiamo ai grandi personaggi storici, è altamente probabile che ci venga in mente qualche loro massima o aforisma: una frase significativa che ha lasciato un segno.

L’etimologia stessa del termine “parola” rimanda al latino “parabola”: un discorso significativo.

Scegliere la parola giusta in un mondo dove le voci sono tante…

è la vera sfida comunicativa della contemporaneità.

 

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